mercoledì 9 dicembre 2009

Appetito DiVino: sono di scena l'Aglianico e la Falanghina del Taburno della Masseria Frattasi

Ritorna l'appuntamento con le degustazioni del giovedì del Micca Club.
Appetito DiVino ospita questa settimana l'azienda vitivinicola Masseria Frattasi di Montesarchio. Per tutti coloro che parteciperanno all'aperitivo, sarà possibile degustare due vini dell'azienda: lo "Iovi Tonant" Aglianico del Taburno DOC e la "Falanghina di Bonea" DOC.



La Masseria Frattasi è un edificio del '700, perfettamente conservato dai proprietari, la famiglia Cecere Clemente proprietaria dell'azienda.
Attorno alla imponente costruzione in pietra calcarea bianca crescono i vigneti di Falanghina e di Aglianico, i primi sotto i 380 metri sopra il livello del mare, l’Aglianico cresce a quote immediatamente superiori. Gli impianti sono a densità di settemila piante per ettaro. Producono 70 quintali per ettaro.
 Sono tutti inerbati e con sistemi di coltivazione biologica. Nei registri dell’Avalos, Principi di Montesarchio e Pescara e Marchesi del Vasto, conservati nel palazzo d’Avalos in via dei Mille a Napoli, è attestato che la famiglia Cecere coltivava a vigneto e produceva vino nei casali di Montesarchio già nel 1576.

L’attività non è mai stata interrotta. Le varietà di vite coltivate sono quelle tipiche del Sannio Caudino. Proprio sotto al Taburno sopravvisse la varietà falanghina negli anni della filossera, e qui nel punto più meridionale del massiccio calcareo negli anni Sessanta era rimasta l’unica enclave coltivata.
Ancora oggi nel Sannio dire Falanghina di Bonea significa parlare della migliore e più rinomata qualità del vitigno.



L'azienda si sviluppa in una nuova cantina interrata, di oltre mille metri quadrati, realizzata con i più sofisticati materiali della scienza enologica. Il portale ha inserti di particolari lastre di terracotta di tombe sannite di una necropoli del V secolo avanti Cristo rinvenuta durante i lavori di scasso nel vigneto della Masseria Feoli, nella frazione Varoni di Montesarchio. Negli anni cinquanta del secolo scorso il titolare della masseria, don Antonio Cecere salvò la Falanghina che sopravvisse solo ai piedi del Taburno, fra Montesarchio e Bonea.
Per questo motivo il vino dell’azienda si chiama proprio Falanghina di Bonea.

Le stanze per la conservazione della riserva sono ubicate direttamente nella masseria, con umidità e temperatura costanti tutto l’anno. La maturazione avviene in botti di legno da 225 litri, nuove, di rovere francese ottenuto nelle foreste di Allier, Vosgi e Never.

Non perdete la degustazione dei due vini della Masseria Frattasi: giovedì 10 dicembre, dalle 19 in poi, il Micca Club vi offrirà due tra i migliori Aglianico e Falanghina, accompagnati da un ricco buffet e dalle selezioni musicali di Dandywolly.


Per ulteriori informazioni cliccate QUI



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